Quel che è successo in Abruzzo avrà ripercussioni per i prossimi anni
Neve e maltempo al limite del disastro in Abruzzo
Il grido di rabbia di chi perde il lavoro di una vita
A farsi portavoce dei produttori vitivinicoli e dell’oliocultura abruzzese è Francesco Valentini, che, senza tanti giri di parole, racconta una realtà di vero disastro ambientale, con stime che salgono sopra ai 2000 ettari di superficie vitata andati distrutti, da aggiungersi all’ingente danneggiamento degli ulivi.
Quel che emerge dalle parole di Valentini è la rabbia nel dover dichiarare l’immobilità delle istituzioni oltre che nell’azione di sostegno anche nella divulgazione di informazioni riguardanti l’accaduto. La colpa va assoggettata tanto ai politici quanto ai giornalisti della stampa locale, i quali non hanno dimostrato alcun interesse nel fare un report della vicenda.
Così, il noto produttore abruzzese ha agito da solo, inviando un chiaro comunicato sulla situazione dell’Abruzzo a vari giornalisti e bloggers d’Italia, in cui parla di un autunno mite, ma sconvolto drasticamente in data 26 Novembre da una nevicata improvvisa dagli effetti catastrofici su vigneti ed olivi che, non ancora pronti al cambio climatico, non hanno retto il peso della neve.
Questo grido di rabbia deve considerarsi , per volere di Valentini stesso, non come un monito personale, ma piuttosto un modo per poter dar voce a tutti i produttori coinvolti dall’accaduto, che nella grande maggioranza dei casi sono di piccole dimensioni ed isolati da mass media e sfera politica.
Tutto questo è un duro colpo per il mondo vinicolo italiano che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni; da nostra parte noi sentiamo il dovere morale di interessarci a possibili evoluzioni della situazione in Abruzzo.
Edited by Enrico Giacomin
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